Il Poeta con la Pistola

"Il poeta con la pistola" richiama il classico romanzo psicologico, che vanta illustri precedenti tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 (Pirandello, Svevo, Joyce), in cui la narrazione rivela il desiderio da parte dell'autore di raccontare le vicende della propria esistenza, onde consentire alla scrittura di diventare un momento terapeutico e rigenerante. Il romanzo, infatti, non segue una struttura logico-temporale, ma piuttosto si affida al corso dei ricordi e delle emozioni....
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"Il poeta con la pistola" richiama il classico romanzo psicologico, che vanta illustri precedenti tra la fine dell'800 e l'inizio del '900 (Pirandello, Svevo, Joyce), in cui la narrazione rivela il desiderio da parte dell'autore di raccontare le vicende della propria esistenza, onde consentire alla scrittura di diventare un momento terapeutico e rigenerante. Il romanzo, infatti, non segue una struttura logico-temporale, ma piuttosto si affida al corso dei ricordi e delle emozioni. Sebbene l'opera possa sinteticamente definirsi "autobiografica", nell'ultimo capitolo cessa ogni ambizione in tal senso, ed i pensieri dell'autore deragliano nel visionario, dove passato, presente e futuro trovano la loro sintesi. Le scene nelle quali il figlio chiama il padre ancora adolescente ed il padre ammira il figlio divenuto adulto trasformano l'autobiografia in romanzo. Un romanzo in cui l'autore scova la poesia senza cercarla, senza dichiararla, senza chiamarla: è nella narrazione autentica, nell'osservazione lucida e straniante di se stessi, nella delicatezza di una fantasia che non assolve, non condanna, non spiega, ma evoca, rinasce, invita a sognare. La vita è un sogno che soltanto nell'atemporalità dell'Arte non saprà mai trasformarsi in dolore.